La fuga dal carcere di Civitavecchia di due detenuti albanesi, ripropone fortemente la difficile questione carceraria del paese e del sovraffollamento delle strutture.
A gettare olio sul fuoco è il Sindacato di Polizia Penitenziaria che già nei giorni scorsi aveva denunciato la carenza degli organici di controllo con una evidente sproporzione tra detenuti e Agenti addetti alla vigilanza. L’evasione di Civitavecchia, con il più tradizionale sistema delle lenzuola annodate, fa sorridere ma rivela tutta la drammaticità della questione che non sembra avere un piano strategico nazionale.
L’attacco, di fatti, dei sindacati di Polizia Penitenziaria, riguarda anche le nuove scelte intraprese dal Ministero di Giustizia di varare un bando per un carcere sperimentale da costruire a Nola, in Campania dove già sono attivi altri due carceri: quello di Poggioreale e di Secondigliano. Un terzo carcere in Campania è come votare una regione alla detenzione, sostengono in molti ma cosa più grave per gli addetti ai lavori e il concept di un carcere sperimentale senza pareti.
“Tanto vale dare le chiavi delle celle direttamente ai detenuti” sbotta Aldo Di Giacomo, Segretario Generale del SPP ricordando che nel solo 2016 ci sono state 114 evasioni e il 2017 ha già superato il numero dello scorso anno.
Segreteria Generale