Ancora una volta la Casa Circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto è teatro di gravi episodi di violenza perpetrati da persone detenute in danno dei poliziotti penitenziari.
È di ieri la notizia che un detenuto extracomunitario, quarantenne, sottoposto a regime di isolamento disciplinare per gravi violazioni alle regole di condotta e per atteggiamenti violenti nei confronti di operatori penitenziari, ha aggredito con inaudita violenza un assistente capo di polizia penitenziaria causandogli delle lesioni al volto, tanto che è stato necessario ricorrere alle cure dei sanitari per l’applicazione di punti di sutura.
In riferimento a quanto anzi accennato, il Segretario Generale del Sindacato Polizia Penitenziaria “S.PP.” Aldo Di GIACOMO afferma: “quanto accaduto è inaccettabile; è inaudito che si permetta a detenuti violenti di poter continuare ad aggredire, minacciare, distruggere e mettere in pericolo costantemente la vita degli operatori penitenziari.
Se non si pongono immediati correttivi andrò in procura. Il detenuto in questione aveva già posto in essere atti destabilizzanti l’ordine e la disciplina del reparto ove era recluso, aveva già tentato di aggredire ed addirittura, se le notizie pervenute sono esatte, cercato di sequestrare un educatore.
Nonostante tutto ciò, il detenuto è rimasto recluso nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, senza che nei suoi confronti venisse applicato nessun immediato provvedimento di trasferimento in altra sede.
La situazione del carcere di BARCELLONA POZZO DÌ GOTTO è, come più volte da noi denunciato, una situazione esplosiva, dove elevato è il numero di detenuti reclusi e dove molti di questi presentano problematiche di carattere psichiatrico. È urgente un serio intervento di riorganizzazione della struttura e forse, una rimodulazione dell’impiego del personale, andando a garantire una maggiore presenza di uomini impiegati nei c.d. servizi a turno, con conseguente riduzione delle unità di personale impiegate nelle cariche fisse.
L’amministrazione penitenziaria deve fare mea culpa, continua DI GIACOMO, e rendersi conto che le politiche adottate sino ad oggi, sono politiche del tutto fallimentari che hanno portato al totale indebolimento del sistema ed alla esposizione del personale penitenziario a rischi che vanno ben oltre quelli delle normali attività lavorative.
È inaudito che l’amministrazione si preoccupi di avallare scelte come quella ultima, di nominare garante dei detenuti un ex narcotrafficante e, di riflesso non si preoccupi di garantire la sicurezza dei propri uomini.
Al collega vittima della vile aggressione va tutta la nostra vicinanza e solidarietà, con la speranza che il vile aggressore non possa più essere messo nelle condizioni di arrecare danni ad altre persone.