Abbiamo assistito nell’ultimo anno ad una poca attenta gestione dell’Amministrazione Penitenziaria, contraddistintasi per aver emanato una serie di provvedimenti che hanno oggi portato all’ingestibilità delle carceri. Si è passati dal famigerato progetto della c.d. vigilanza dinamica, fautore di un esponenziale aumento degli eventi critici all’interno delle carceri e di un progressivo e drammatico aumento di atti violenti perpetrati da detenuti in danno del personale di polizia penitenziaria, all’aumento spropositato delle retribuzioni riconosciute alle persone detenute che svolgono un’attività lavorativa, aumento pari all’83% rispetto alle precedenti retribuzioni. Di riflesso, non possiamo dire che le medesime attenzioni siano state riservate agli appartenenti al corpo di polizia penitenziaria, nei confronti dei quali, invece, sono stati adottati una serie di provvedimenti che, in un certo qual modo li hanno penalizzati. Dopo tutte le disastrose decisioni assunte dai vertici dell’Amministrazione Penitenziaria, che hanno portato “il sistema carcere” al collasso, Di GIACOMO, segretario generale del sindacato polizia penitenziaria S.PP., esprime soddisfazione per gli ultimi provvedimenti annunciati dal Ministro ORLANDO per cercare di ridurre i disagi delle condizioni lavorative del personale di polizia penitenziaria.
È di pochi giorni fa, infatti, la disposizione ministeriale che toglie quella odiosa “tassa” del pagamento degli alloggi di servizio per il personale che ha necessità di pernottare presso le caserme degli istituti penitenziari ed è sempre con compiacimento, che si accoglie la volontà di effettuare una ricognizione di tutto quel personale impiegato pressi uffici e strutture diverse da quelle carcerarie, in modo da poter valutare ed eventualmente disporre il loro rientro presso le effettive sedi di appartenenza, qualora dovessero risultare in sovrannumero e che da anni risultano essere distaccati.
Certo, continua DI GIACOMO, riteniamo che i predetti provvedimenti, sebbene recepiti con favore, sono ancora poca cosa per poter dire che l’Amministrazione stia effettivamente adoperandosi per migliorare le condizioni lavorative del personale; basti pensare che ancora oggi moltissimi poliziotti penitenziari sono costretti a lavorare in strutture prive delle condizioni di sicurezza e non rispondenti a quegli standard normativi disciplinati dal Decreto Legislativo 81/08, per non parlare del fatto che la stragrande maggioranza delle strutture penitenziarie ancora oggi non risulta essere stata adeguata agli standard previsti dal DPR 230/00, tutto ciò a distanza di 17 anni dall’entrata in vigore del D.lgs. che ne ha sancito l’obbligatorietà di adeguamento entro un limite massimo di 5 anni dalla sua entrata in vigore.
Quanto sopra è emblematico e ci dà l’effettiva fotografia di come il sistema penitenziario sia distante anni luce dalla realtà, di come nel corso degli anni, a questo sistema, sia stata data e riservata poca attenzione, di quanto, i burocrati che si sono succeduti al vertice di questa Amministrazione, abbiano dato più attenzione a creare un consenso politico per se stessi e per coloro che in quei posti l’ha voluti, dimenticandosi delle reali esigenze di un intero sistema e soprattutto dimenticandosi degli uomini che permettono a questo sistema di reggersi, ancora oggi, in piedi, I POLIZIOTTI PENITENZIARI.