Il suicidio nel carcere di Como del detenuto, originario di Cerignola in provincia di Foggia, da solo in cella, in isolamento sanitario in quanto positivo al Covid – il 4oesimo dall’inizio dell’anno e il decimo nei penitenziari lombardi, (2 a Monza, a Milano San Vittore, a Como e a Pavia, 1 rispettivamente a Milano Opera e Sondrio) introduce un nuovo inquietante aspetto sui suicidi in carcere. Come sostengono gli esperti, la pandemia se in generale ha accentuato situazioni di disagio mentale, apprensione ed ansia tra gli italiani, ha avuto e continua ad avere ripercussioni ancora più gravi nelle carceri dove, intanto i focolai di Covid perdurano, l’isolamento ha un effetto ulteriore, mentre il personale di sostegno psicologico come quello sanitario in generale ha numeri ridotti e non riesce a far fronte all’assistenza ancor più necessaria negli ultimi due anni di Covid”.
Ad affermarlo è il segretario generale del S.PP. (Sindacato Polizia Penitenziaria) Aldo Di Giacomo sottolineando che “l’estate si conferma stagione problematica da gestire nelle carceri, mentre siamo sempre in attesa dell’avvio operativo del piano di prevenzione della Regione Lombardia che contiene aspetti decisamente importanti come un programma individualizzato di presa in carico congiunta nel quale saranno indicati ulteriori interventi integrati degli operatori sanitari, di sostegno e di sorveglianza, secondo le necessità determinate dalle problematiche rilevate.
Significativa inoltre la costituzione di uno staff multidisciplinare composto da rappresentanti del personale penitenziario e sanitario.
Piuttosto come dimostra l’emergenza suicidi – dice Di Giacomo – si acceleri l’iter attuativo del piano.
Come sindacato è da tempo che abbiamo proposto l’istituzione di Sportelli di sostegno psicologico, tanto più contando su almeno 3 mila laureati in psicologia che nel nostro Paese non lavorano con continuità.
Come per il personale penitenziario che continua a dare prova di impegno civico è sicuramente utile attivare corsi di formazione ed aggiornamento per essere maggiormente preparati ad affrontare casi di autolesionismo e suicidio, oltre naturalmente a provvedere rapidamente all’atteso potenziamento degli organici”.
“L’incapacità dello Stato – continua Di Giacomo – è ancora più irresponsabile in questa nuova fase di diffusione della pandemia. Una realtà che segna un trend di contagi in forte aumento in questa estate destinato dunque ad avere conseguenze impattanti e ad aggravare la situazione già di eccezionale emergenza della gestione delle carceri”.