“Se non si interviene con immediatezza e con i provvedimenti necessari presto sarà indispensabile una legge speciale per garantire il controllo degli istituti penitenziari dove il cosiddetto regime delle “celle aperte” ha di fatto consegnato le carceri nelle mani dei detenuti”.
A sostenerlo è il segretario generale del S.PP. (Sindacato Polizia Penitenziaria) Aldo Di Giacomo commentando quanto accaduto nel carcere Vallette di Torino dove quattro agenti di polizia penitenziaria sono stati aggrediti da un detenuto extracomunitario.
“La stagione estiva che sta per terminare – aggiunge – è stata caratterizzata da un crescendo di aggressioni al personale penitenziario – 485 episodi dall’inizio dell’anno – a cui si aggiungono rivolte di detenuti e risse. E sono soprattutto i detenuti extracomunitari, provenienti da Paesi Africani, come è avvenuto a Torino, i protagonisti delle aggressioni.
Del resto non è più un mistero che la mafia nigeriana controlli numerosi carceri del Paese. Accade invece che la politica da settimane è affaccendata in altre cose e preferisce ignorare l’emergenza che vive il personale di polizia penitenziaria con il rischio dell’incolumità fisica. Ci rivolgiamo a quella parte della politica – è l’appello di Di Giacomo – che ha manifestato una qualche attenzione su questi temi con l’invito a non ripetere l’esperienza del contratto di governo precedente che, di fatto, tra i punti del programma ha escluso completamente interventi per il sistema penitenziario.
È ora che ci si ascolti e si proceda con le misure che più volte abbiamo rivendicato a tutela del personale del carcere a partire dall’abbandono del sistema delle cosiddette celle aperte”.
Per Di Giacomo, inoltre, “è tempo che anche i sindacati di polizia penitenziaria, specie quelli più rappresentativi, facciano autocritica: fare sindacato a colpi di comunicati quando accadono episodi gravi in carcere, come questo di Torino, è la testimonianza di un sindacalismo che in questo modo si dimostra fortemente inadeguato ad incidere per un cambiamento del sistema carcerario italiano nell’interesse dei poliziotti penitenziari. Il S.PP. invece dopo le numerose manifestazioni, i sit-in, davanti numerosi istituti penitenziari, domani è a Catania a manifestare per il nuovo carcere Bicocca, bloccato da anni, proseguendo la campagna “Noi le vittime Loro i carnefici” che ci ha visto impegnati in questa stagione estiva in giro per il Paese.
Una campagna che vogliamo intensificare nelle prossime settimane perché, almeno per noi, la tutela del personale penitenziario “prima di tutto” si fa con provvedimenti e non indossando la nostra divisa.