21 giugno 2018. Lettera S.PP. Al Sig. Ministro della Giustizia On. Dott. Alfonso BONAFEDE. Al Sig. Ministro degli Interni On. Matteo SALVINI. Fallimento del sistema carcerario italiano, richiesta di interventi urgenti.

Attività, Comunicati

OGGETTO: Fallimento del sistema carcerario italiano, richiesta di interventi urgenti. Egregio Sig. Ministro, negli ultimi giorni stiamo assistendo all’inesorabile riproposizione di un copione che drammaticamente si ripete sulla pelle dei Poliziotti Penitenziari impiegati nella gestione delle carceri di questo Paese, copione che vede continui atti di violenze di ogni genere perpetrarsi in danno dei Poliziotti Penitenziari, ripetuti tentativi di evasione e la drammatica concretizzazione di gesti anticonservativi e auto soppressivi.


La rivolta di Ariano Irpino, la tentata evasione posta in atto da un detenuto pochi giorni fa da un ospedale napoletano, le aggressione subite da colleghi a Livorno, San Severo, Viterbo, tutto nell’arco di poche ore, rappresentano il concreto fallimento e l’inadeguatezza gestionale dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria, ormai da tempo scollegati dalla realtà e troppo impegnati a garantire immeritate opportunità a chi ha scelto il crimine come stile di vita e non prestando, invece, altrettante attenzioni a chi ha scelto di sacrificare la propria vita alle istituzioni, per garantire la tenuta democratica del Paese. Abbiamo per troppo tempo solo chiesto, oggi invece PRETENDIAMO che ci sia un vero cambio di rotta, un’immediata revisione di quelle politiche gestionali adottate mediante l’introduzione della c.d. “ Vigilanza Dinamica”, che ha contribuito a rafforzare quelle posizioni di forza e potere di coloro che hanno vissuto di prepotenze quando erano in libertà e che, grazie a scelte scellerate fatte dal Suo predecessore ed avallate dai vertici di codesta Amministrazione, hanno continuano a consolidare anche all’interno delle carceri. Ricordiamo, inoltre, che nel corso dello scorso anno, ai delinquenti in carcere che svolgevano un’attività lavorativa è stata aumentata la paga dell’83% e che tutto ciò avveniva in un momento di crisi per il nostro paese, dove onesti padri di famiglia restavano senza lavoro perché licenziati ed a fatica riuscivano a sostenere onestamente le proprie famiglie.Gli onesti cittadini, rispettosi delle Leggi di questo Paese, hanno vissuto quanto anzi riportato come un’offesa alla propria dignità, perché è sentimento comune che chi ha commesso crimini, spesso efferati, sconti la pena comminatagli in modo rigoroso, risarcendo in tal modo la società per il male fatto; tutto questo lo rappresentiamo, non per voler essere giustizialisti, ma solo per ristabilire il giusto equilibrio in un paese che spesso dimentica il sacrificio di chi, grazie al proprio lavoro, assicura una civile convivenza. È necessario Egr. Sig. Ministro che Lei convochi urgentemente tutte le OO.SS. del Corpo di Polizia Penitenziaria, rappresentative e non, solo in questo modo potrà davvero comprendere la gravissima situazione in cui versa un delicatissimo settore del nostro Paese e le drammatiche condizioni di lavoro delle migliaia di Donne e Uomini della Polizia Penitenziaria ormai da troppo tempo inascoltati. Con la presente avanziamo anche la richiesta di valutare la possibilità di dotare gli appartenenti al Copro di Polizia Penitenziaria di armi non letali (spray al peperoncino, pistola laser ecc.) da utilizzare all’interno delle sezioni detentive, nell’espletamento del servizio in caso di tentate aggressioni o altre situazioni critiche che mettano a repentaglio la propria o altrui incolumità. Chiediamo, inoltre, visto che il Copro di Polizia Penitenziaria è già dotato di unità cinofile anti droga, di implementare il servizio prevedendo l’impiego di cani anti sommossa, questi ultimi dovrebbero essere presenti in ogni regione, meglio se presso ogni istituto. Speriamo, inoltre, che Lei voglia aprire una rapida e costruttiva interlocuzione con il Sig. Ministro degli Interni affinché, assieme, possiate implementare gli accordi con i Paesi esteri, quali quelli del Nord Africa o dell’Est Europa, in modo che i detenuti di quelle nazionalità nelle carceri italiane, possano scontare le pene nei propri paesi di origine.

Attendiamo fiduciosi positivi riscontri e cogliamo occasione per Porgere distinti saluti. Dott. Aldo DI Giacomo
Contatti: Dott. Aldo Di GIACOMO – Cell: 348-2773389 E-mail: spp.segreteriagenerale@gmail.com

Il Segretario Generale

Dott. Aldo Di Giacomo

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