E’ una vergogna senza fine: la scarcerazione, dopo solo 36 ore in cella, dell’immigrato della Guinea, con ordine di espulsione, che ha aggredito un poliziotto alla stazione Centrale di Milano, è l’ennesimo caso che vede tutelati i malviventi e non gli uomini delle forze dell’ordine. Ad affermarlo è Aldo Di Giacomo, segretario generale del Spp (Sindacato Polizia Penitenziaria) ricordando che nelle carceri sono quasi quotidiani gli episodi di aggressione di agenti di polizia penitenziaria con lievi sanzioni, quando accade, per gli aggressori.
E’ uno Stato che con l’ “Introduzione del delitto di tortura nell’ordinamento italiano” ha pensato a tutto ma – aggiunge – non a chi svolge il lavoro quotidiano per la difesa dei cittadini. E’ questa anzi – afferma Di Giacomo – una legge inutile tenuto conto che in Italia, questa forma di reato, è già prevista e sanzionata in varie normative ed è ancor più una legge dannosa perché potrebbe incentivare anche accuse infondate nei confronti di operatori di Polizia che, comunque, sarebbero costretti ad affrontare spiacevoli situazioni. E’ il caso piuttosto di pensare a forme più incisive di contrasto di delinquenza e degrado che se non fosse per le forze dell’ordine che presidiano piazze, stazioni, aeroporti, ecc. sarebbero maggiori.
Di fronte ad una gravissima sottovalutazione politica dei problemi della sicurezza dei cittadini specie per il continuo ingresso nel Paese di extracomunitari clandestini che delinquono – per i quali è necessario definire procedure di rapida espulsione – e delle condizioni di lavoro degli addetti ai Corpi di Polizia, noi non ci stiamo e per tutelare tutti gli operatori di Polizia – annuncia il segretario del Spp – promuoveremo iniziative di mobilitazione e di protesta. Pensiamo in proposito a forme di autotutela più incisive ed eclatanti di quelle che come sindacato di polizia penitenziaria già svolgiamo tutti i giorni nei confronti della categoria che rappresentiamo. Aldo Di Giacomo