Dopo i gravi fatti di Sulmona avvenuti nella mattinata di ieri 20/06/18, sempre nella stessa giornata è stata la volta di TURI, la notizia è trapelata nel tardo pomeriggio: un detenuto che si trovava all’interno della sala colloqui, invitato ad uscire perché il tempo a disposizione era terminato, si è scagliato con violenza inaudita contro il malcapitato Agente di Polizia Penitenziaria ivi preposto in servizio, colpendolo ripetutamente al volto con pugni e schiaffi, incurante della presenza all’interno della sala colloqui anche di famigliari di altri detenuti tra cui alcuni bambini. In soccorso dell’agente aggredito è sopraggiunto l’Ispettore di Sorveglianza, il quale ha cercato di riportare alla ragione il violento aggressore ma anch’egli è rimasto vittima di aggressione da parte di altri due detenuti. Entrambi i Poliziotti Penitenziari hanno dovuto far ricorso alle cure del locale ospedale per i traumi subiti, riportando una prognosi di 6 giorni. La questione non si è conclusa con la duplice aggressione; infatti i detenuti all’interno dei reparti detentivi, contestualmente agli accadimenti di cui sopra, hanno inscenato una forma di protesta in sostegno degli aggressori, rifiutandosi di far rientro nelle proprie celle e occupando le sezioni detentive per più di un’ora pretendendo che coloro che avevano posto in atto il vile gesto nei confronti dei Poliziotti Penitenziaria fossero riportati nel reparto di appartenenza, cosa che è avvenuta e quindi i violenti aggressori, come se nulla fosse accaduto hanno ripreso normalmente la vita di tutti i giorni senza nemmeno essere posti in isolamento. Tutto ciò è potuto accadere perché nel carcere di Turi, come in molti altri carceri italiani si è adottato la c.d. VIGILANZA DINAMICA, ossia detenuti tutti aperti, liberi di girare e di fare i propri comodi e per le politiche buoniste adottate, le sezioni isolamento sono scomparse. In merito ai fatti accaduti interviene Aldo Di Giacomo segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria S.PP.: “Mi rivolgo al nuovo MINISTRO della Giustizia chiedendo interventi urgenti e straordinari tesi a fermare la mattanza che quotidianamente vede vittime gli Agenti di Polizia Penitenziaria, che svolgono il proprio dovere al servizio dello Stato in strutture che ormai non garantiscono più alcuna sicurezza. È inaccettabile assistere e subire passivamente l’escalation di violenza che da tempo, grazie alle scellerate scelte politiche poste in campo dal precedente Ministro della Giustizia e dai vertici dell’Amministrazione Penitenziaria quotidianamente gli appartenenti al Corpo sono costretti a subire. Chiedo come primo atto concreto, finalizzato a ristabilire la legalità all’interno delle strutture penitenziarie, l’abolizione del c.d. “sistema di Vigilanza Dinamica”, fortemente voluto dal precedente Ministro ORLANDO e dal Governo che egli rappresentava che ha permesso ai delinquenti rinchiusi nelle strutture penitenziarie di avere troppa libertà ed autogestione.” Continua Di GIACOMO: “Esprimo tutta la mia solidarietà al personale coinvolto nel drammatico evento preannunciando, se non dovessero giungere immediate risposte, azioni eclatanti per portare all’attenzione dell’opinione pubblica la drammatica realtà di chi quotidianamente sacrifica la propria vita al servizio delle Istituzioni”.Aldo Di Giacomo