Il segretario generale del S.PP. Aldo Di Giacomo è impegnato a Roma in un fitto calendario di incontri con parlamentari dei partiti governativi della maggioranza di centrodestra sui problemi più acuti della Polizia Penitenziaria e delle carceri italiane.
Tra i temi affrontati nei primi incontri, l’abolizione o modifica radicale del reato di tortura, poiché così come previsto, di fatto impedisce di compiere qualsiasi tipo di attività di contrasto alle violenze che quotidianamente interessano tutti gli istituti di pena del Paese (ne è riprova la recente condanna di 5 poliziotti penitenziaria a più di 5 anni di pena per avere solamente contenuto ed accompagnato di peso un detenuto che era diventato violento ed incontenibile); un serio piano di assunzioni che preveda in un prossimo quinquennio almeno l’immissione in ruolo di 20.000 nuove unità di polizia penitenziaria, tenuto conto che la media di età del personale è abbondantemente al di sopra dei 50 anni; valutare la riapertura di strutture apposite (ex Ospedali Psichiatrici Giudiziari) ove poter adeguatamente trattare e contenere persone che hanno commesso gravi crimini e che presentano problemi di natura psichiatrica; autorizzazione all’uso del Taser all’interno delle strutture penitenziarie per prevenire situazioni fortemente critiche che vedono la messa in pericolo della incolumità fisica di detenuti o operatori ( utilizzo dello strumento da effettuarsi ad opera di personale specializzato previa autorizzazione dell’A.D. e sotto controllo sanitario); incrementare l’utilizzo degli strumenti sanzionatori previsti per i detenuti che rifiutano di rispettare le regole ed impediscono di fatto il regolare svolgimento delle attività trattamentali.
“Non si può ulteriormente sottovalutare – ha detto Di Giacomo – che ormai da anni, il Corpo di Polizia Penitenziaria versa in uno stato di totale abbandono, ciò è anche dimostrato dal fatto che non c’è stata e non c’è attenzione per tutte le migliaia di Uomini e Donne che con grande sacrificio svolgono un delicatissimo lavoro, da anni a questo personale non vengono distribuite divise, scarpe, ed i capi di vestiario in uso sono in molti casi laceri ed indecorosi”.
A seguito del confronto in atto che – evidenzia S.PP. – ha testimoniano un rinnovato interesse dei partiti sui problemi evidenziati e per consentire approfondimenti con ulteriori riunioni anche tecniche nei prossimi giorni, è stato deciso di spostare al 23 aprile la manifestazione “Salviamo la Polizia Penitenziaria” indetta per il 23 prossimo a Roma.