Altro che accoglienza: l’ennesima violenza di un rifugiato centroafricano contro una donna italiana, consumata a Bergamo, deve convincere anche i “buonisti” che continuano ad insistere sull’accoglienza dei profughi. E’ ora di dire basta e di introdurre misure severe per garantire sicurezza prima di tutto alle donne del nostro Paese. E’ il commento di Aldo Di Giacomo. Se infatti i rifugiati non hanno rispetto nemmeno per chi svolge un servizio per loro come nel caso della mediatrice culturale di Bergamo – aggiunge – non sono più tollerabili atteggiamenti che sottovalutano una situazione diventata la prima emergenza del Paese. Cosa dobbiamo aspettarci ancora? Le carceri italiane – continua Di Giacomo – sono strapiene di extracomunitari: un detenuto su tre è straniero; le comunità straniere più rappresentate sono quella marocchina (18,5% degli stranieri in carcere), romena (14,1%), albanese (13,4%). Da qualche tempo cresce il numero di detenuti nordafricani con il rischio di radicalizzazione islamica come numerosi casi dimostrano e quindi che una volta usciti dal carcere diventino terroristi.
Annuncia Di Giacomo – per rispondere concretamente ed efficacemente alla forte domanda di sicurezza degli italiani intensificherà su tutto il territorio nazionale l’iniziativa a sostegno della proposta di legge popolare sull’inviolabilità del domicilio e legittima difesa “Sicuri a Casa Propria”. Tre i punti essenziali: raddoppio delle pene; nessun risarcimento a chi viene a rubare a casa nostra in caso di difesa; nessun reato e condanna per chi si difende a casa propria da ladri e delinquenti. Sono già state superate 2 milioni 300 mila di firme di italiani ma in Parlamento, inspiegabilmente, si continua a perdere tempo. Dopo quanto accade in ogni parte del Paese sfidiamo chiunque a parlare di “giustizia fai da te” e a chiamarci “sceriffi”. Per la presenza in tutto il Paese di bande di criminali, specie di immigrati ed extracomunitari che delinquono, la sicurezza a casa propria non si garantisce con le solite chiacchiere ma innanzitutto rendendo possibile la legittima difesa.