23 agosto 2021 Consumazione pasti presso mense obbligatorie di servizio ed obbligo del green pass.

Attività

Pregiatissime Autorità in indirizzo;questa Sigla Sindacale,

facendo seguito a pregressa corrispondenza ed a interlocuzioni dirette con gli uffici di staff del Ministro della Giustizia e del V. Capo del DAP, con la presente ancora una volta intende evidenziare l’assoluta inutilità del provvedimento emanato e voluto dal Governo per ciò che riguarda l’obbligatorietà del green pass per poter accedere alla mensa di servizio obbligatoria per i Poliziotti Penitenziari.

Premesso quanto sopra, il provvedimento in parola risulta essere assurdo, ingiustificato e da tutti ritenuto ingiusto ed incomprensibile; tutto ciò alla luce del fatto che, specie per i poliziotti penitenziari, il provvedimento risulta essere un atto meramente vessatorio e gravemente lesivo della dignità personale, ciò se si considera che le carceri e chi in esse è costretto, tanto perché privato della libertà personale quanto perché in esse presta la propria opera, essendo istituzioni chiuse, a vivere gomito a gomito per lungo tempo.

In merito a quanto sopra è opportuno evidenziare che il personale di polizia penitenziaria, anche a differenza di appartenenti ad altri Corpi di Polizia, svolge un lavoro che porta ad una inevitabile condivisione di spazi angusti, solitamente per 8 ore continuative, quali ad esempio possono essere uffici, servizi ecc., per non parlare poi del grave fenomeno del sovraffollamento carcerario, che vede il poliziotto penitenziario condividere la postazione lavorativa (sezione detentiva) con la presenza costante di centinaia di detenuti.

Il personale tutto, alla luce di queste semplicissime considerazioni da noi e da tutti coloro che conoscono bene il mondo penitenziario fatte, davvero fatica a comprendere il motivo per cui sia possibile stare in un ufficio o altro posto di servizio, gomito a gomito per otto ore, ma non sia possibile trascorrere poi 30 minuti in un locale come quello della mensa per consumare un pasto, ovviamente con tutte le dovute precauzioni che il caso impone.

Il provvedimento, che ripetiamo essere ingiusto ed incomprensibile, da tutti ed anche da noi, è letto nel peggiore dei modi, “una vera e propria estorsione morale” se così possiamo definirla, una forma di costringimento violento, fermo restando che noi da subito abbiamo espresso la nostra piena manifestazione di plauso alla campagna vaccinale e ci siamo fatti, per quanto ci è possibile, promotori, stimolando il personale ad aderire massivamente alla stessa.

Esimissime Autorità, purtroppo il provvedimento di cui trattasi sta creando in molte categorie di persone, lavoratori e non, una forma distorta di idea di Stato, in molti, purtroppo, cominciano a pensare che lo Stato, il Governo, le Istituzioni tutte, si stiano comportando un po’ come un “padre cattivo” che volendo costringere il proprio figlio a mangiare una minestra che non gli piace, lo lascia digiuno per giorni, noi, riteniamo che non sia questo il modo migliore per educare i propri figli.

A nostro modesto avviso riteniamo, invece, che per alcune categorie di lavoratori, specie per quelle che svolgono attività pubbliche di aiuto sociale, medici, infermieri, lavoratori delle RSA, poliziotti e tra essi i poliziotti penitenziari, e molti altri ancora, lo Stato debba avere il coraggio di imporre l’obbligo vaccinale; crediamo fermamente e ne siamo convinti che una simile decisione, possa essere più apprezzata e compresa e possa senza ombra di dubbio ridare credibilità ad un Governo che in questo momento è sentito come lontano ed avverso, sentimenti questi che in momenti storici delicati come quelli che stiamo attraversando posso risultare molto pericolosi e non garanti di una stabilità sociale necessaria per la tenuta democratica del Paese.

Sentiamo il dovere di ringraziare, il V. Capo del DAP, Dott. TARTAGLIA, che in tempi più che rapidi, per porre un limite all’umiliazione vissuta dai colleghi costretti a consumare i pasti sui gradini o sui bagagliai delle auto di servizio, ha trovato i fondi necessari per far installare, almeno nelle strutture più grandi, dei gazebo per offrire una temporanea soluzione dignitosa, ma che non può, nel modo più assoluto, rappresentare la risoluzione definitiva del problema, tenuto conto che le persone (lavoratori) hanno una dignità che lo Stato in primis deve tutelare facendosi garante dei principi Costituzionali di Uguaglianza non assumendo le sembianze del Conte Ugolino di dantesca memoria.

Nella speranza che le SS.LL. vogliano di concerto assumere decisioni URGENTI a riguardo l’obbligo vaccinale per alcune categorie di persone tra cui i poliziotti penitenziari, certi che uno Stato debba avere il CORAGGIO di assumere decisioni talvolta impopolari ma non discriminatorie, come nel caso di specie, in attesa di un cortese ed urgente riscontro, porgiamo distinti saluti.

Il Segretario Generale

Dott. Aldo Di Giacomo

Dott. Aldo Di Giacomo

Carissimi Colleghi, da oggi chiunque voglia parlare con il Segretario Generale S.PP. Aldo DI GIACOMO può “incontrarlo” attraverso videochiamata WhatsApp per trattare argomenti a carattere personale e/o tematiche collettive.

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