La notizia non ci sorprende affatto: appena uscito dall’istituto penitenziario di Genova, un uomo di 52 anni, si è ubriacato in un bar vicino alla casa circondariale poi è entrato nel negozio di articoli sportivi e ha cominciato a lanciare oggetti sui clienti.
Un Agente della Polizia Penitenziaria, libero dal servizio, ha cercato di calmarlo e si è preso un pugno in faccia.
Sono sopraggiunti altri Agenti della Penitenziaria che hanno arrestato l’uomo e l’hanno ricondotto in carcere.
L’agente è stato medicato al pronto soccorso ed ha avuto una prognosi di 7 giorni.
A riferirlo è il segretario generale del sindacato S.PP. Aldo Di Giacomo: “Non siamo per nulla sorpresi dall’episodio. Il voler rieducare a tutti i costi talvolta non porta a niente e ciò a maggior ragione in un sistema che fa acqua da tutte le parti.
È una beffa alle vittime dei reati e allo stesso tempo l’ennesimo episodio di violenza ai danni di chi indossa l’uniforme che va a testimoniare la dignità e l’incolumità dei Poliziotti continuamente “prese di mira” sia all’interno che all’esterno delle mura.
Ci aspettiamo una pena esemplare per l’autore del fatto e che vada a cancellare il percorso intrapreso e concluso del tutto fallimentare.
Anche per questo motivo riteniamo che la figura del Garante dei Detenuti vada abolita e sostituita con quella del Garante della Pena: una figura che anziché gridare di volta in volta “tana libera tutti”, utilizzando le evidenti ed inumane condizioni detentive per chiedere continui interventi atti a fare uscire più detenuti possibili, in uno Stato civile dovrebbe essere garantito a tutti i detenuti di scontare la pena in modo degno e al contempo che sia garantita la piena esecuzione della stessa e, come nel caso di specie, il fine “supremo” della rieducazione.”