Già appurate e dichiarate le assenze di figure sanitarie indispensabili per la gestione e la cura di recluse affette da patologie psichiatriche, tuttavia “si apre” lo stesso ed a tutti i costi: Bologna, parliamo dell’articolazione della salute mentale Girasole del reparto femminile della Dozza.
Nessun preavviso ed alcuna indicazione al Personale Penitenziario, ma ciò che è certa è l’inadeguatezza del personale sanitario causa della affettiva “presa in carico” della gestione da parte della Polizia Penitenziaria.
Di Giacomo: “Come se non bastassero i troppi problemi del sistema carcerario si è aggiunta una vera e propria emergenza psichiatrica da fronteggiare adeguatamente e non certo attraverso il personale penitenziario che non è in grado di fornire la dovuta assistenza.” – continua – “La Polizia Penitenziaria garantisce l’ordine e la sicurezza all’interno delle carceri ed è inaccettabile che, mancando figure specifiche tra il Personale Sanitario, gli interventi sanitari su recluse affette da patologie psichiatriche come nel caso di Bologna possano essere di fatto delegati al personale dell’area sicurezza.
Mancano le competenze specifiche così come mancano disposizioni specifiche in merito. Il carcere non può continuare ad essere un immondezzaio dove si butta dentro di tutto ed a discapito dei Poliziotti ormai abbandonati e costretti a subire aggressioni ogni sacrosanto giorno.
Le istituzioni dovrebbero farsi carico e trovare una giusta collocazione ai detenuti affetti da problemi psichici e non abbandonarli nelle galere.”