“Nelle carceri italiane la situazione è fuori controllo, lo Stato arranca e arretra, azzoppato da una carenza drammatica di mezzi.
Negli istituti comandano i clan e i detenuti più influenti a danno dei più fragili.
Questa situazione inaccettabile viene confermata dalle cronache e anche da quello che non emerge alla luce del sole ma viene denunciato, ad esempio, dal Sindacato Polizia Penitenziaria.
Risse, pestaggi, scontri tra clan rivali che si contendono anche dietro le sbarre il controllo dello spaccio di droga, omicidi tra detenuti e violenze ripetute contro gli agenti di Polizia Penitenziaria. Sono solo alcune delle terribili realtà delle carceri italiane denunciate dal segretario del Sindacato Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo in una lettera alla presidente Meloni.
La situazione sta diventando emergenziale dal punto di vista umano e della sicurezza anche negli istituti minorili. Il governo e la maggioranza di destra, che da anni fanno propaganda e chiacchiere, sulla sicurezza stanno determinando la rinuncia dello Stato a svolgere il suo dovere.
Per soddisfare le reali esigenze operative, secondo le stime dei sindacati, mancano tra 11 mila e 18 mila agenti di Polizia Penitenziaria.
Non solo: mancano funzionari giuridico-pedagogici, personale sanitario e altre figure. Di fatto, manca tutto.
E il governo risponde con un decreto vuoto e appena 1000 assunzioni straordinarie, per giunta entro la fine del 2026.
Così lascia che nelle carceri si calpestino i diritti umani, abbandona ogni velleità di garanzia della sicurezza e svela il suo fallimento.
Le nostre proposte sono a disposizione di tutti in Parlamento per affrontare l’emergenza sia nell’immediato che nel medio-lungo periodo”.
Lo affermano le capogruppo M5S nelle commissioni Giustizia della Camera e del Senato Valentina D’Orso e Ada Lopreiato.