Lo Stato ha perso il controllo del carcere di Avellino: sovraffollamento e carenza di personale rendono ingestibile la situazione all’interno della Casa circondariale irpina”.
Aldo Di Giacomo, segretario nazionale del Sindacato di Polizia Penitenziaria, all’indomani della rissa in cui un detenuto è rimasto ferito da colpi di coltello e trasferito in ospedale in codice rosso, torna a denunciare le quotidiane criticità e lancia un affondo nei confronti del Dap: “Chi rappresenta il governo per la gestione del personale penitenziario – sottolinea il sindacalista – abbia l’onestà morale di farsi da parte”.
Di Giacomo, per il quale “Avellino è solo uno dei casi emblematici dell’emergenza del sistema penitenziario”, smentisce anche quelli che definisce “numeri al lotto” su assunzioni e incremento dell’organico della Polizia penitenziaria: “A dispetto delle dotazioni organiche stabilite e del reale fabbisogno, quantificato dallo stesso Dap in 54 mila unità, le assunzioni non coprono prepensionamenti e pensionamenti”.
Citando i dati del 2023, Di Giacomo riferisce che sono state oltre duecento, con una media di cinque al giorno, le aggressioni dei detenuti in istituti campani nei confronti del personale in servizio.