Ancora un’aggressione nella Casa Circondariale di Siracusa. Questa volta la vittima della violenza, opera di un detenuto appartenente alla criminalità organizzata Campana, è stato il coordinatore dei medici dell’area Sanitaria. Solo il pronto intervento del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato all’operatore sanitario conseguenze più gravi.
A denunciarlo è una nota del S.PP. – Sindacato Polizia Penitenziaria – a firma del segretario generale Aldo Di Giacomo, esprimendo solidarietà al medico a cui augura una pronta guarigione.
Le motivazioni di tale gesto non sono ben chiare, ma di fatto anche la sicurezza degli operatori sanitari è a rischio. La gestione della sicurezza dovuta alla carenza di personale è alquanto difficile: si lavora con turni di 8 ore ed in caso di eventi critici l’orario di servizio si prolunga ad oltranza.
La Casa Circondariale di Siracusa secondo polo detentivo nella Regione Sicilia, nei turni pomeridiani e notturni si accentua ancora di più la carenza di personale; ne scaturisce un abbassamento dei livelli di sicurezza, che per una struttura penitenziaria è un grave problema, mettendo a rischio anche la sicurezza pubblica, non a caso sono stati rinvenuti quasi 100 telefoni cellulari dall’inizio dell’anno.
Per S.PP. “servono assegnazioni straordinarie di Poliziotti Penitenziari, per rafforzare le esigue unità in servizio, auspicando interventi di emergenza”.
Secondo il segretario Aldo Di Giacomo: “la situazione del carcere siciliano è la cartina al tornasole di quanto accade nei penitenziari del Paese.
Secondo dati di fonte Ministero Grazia e Giustizia dal 1° gennaio al 26 giugno 2022 sono stati 493 gli episodi di aggressione di detenuti nei confronti di appartenenti alla Polizia penitenziaria, conteggiando solo quelli più gravi, il 24,2 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando le aggressioni erano state 397.
E subito dopo la Campania c’è la Sicilia per aumento di aggressioni.
La situazione nell’istituto Cavadonna è a dir poco esplosiva, non si riesce a capire perché il DAP non prende posizioni con interventi forti, ad iniziare dall’assegnazione straordinaria di personale e misure adeguate”.