Pene severissime contro gli autori di violenze e maltrattamenti ad anziani; licenziamento immediato del personale di strutture socio-assistenziali colto in flagranza di reato; chiusura delle strutture; installazione di impianti di video-sorveglianza h24 in ogni centro che svolge funzioni di servizi per anziani, disabili e bambini: sono le richieste di emergenza di Aldo Di Giacomo, segretario generale del SPP (Sindacato di Polizia Penitenziaria) per bloccare immediatamente il fenomeno di autentica emergenza che, come dimostra la bruttissima vicenda della casa-famiglia di Sant’Alberto, frazione di Ravenna, dove due persone sono state arrestate lunedì notte dai carabinieri con l’accusa di avere maltrattato almeno sei anziane tra gli 85 e i 90 anni, in tutto il Paese non accenna a placarsi. Siamo di fronte a reati infami. Le vittime sono spesso persone non del tutto autosufficienti o completamente dipendenti da altre. Solo due giorni fa – sottolinea Di Giacomo – si è registrato un altro odioso caso a Venosa, in provincia di Potenza, con violenze e maltrattamenti nei confronti di disabili con le terribili immagini riprese da telecamere disposte da magistrati e trasmesse in servizi televisivi. Pertanto, non basta più esprimere sdegno e solidarietà e vicinanza alle vittime e alle loro famiglie per quello che abbiamo definito tra i reati più infami, l’“anzianicidio”, e in generale il reato che ha come vittime i più deboli, specie nel caso di disabili. Ogni giorno nel nostro Paese – ricorda il segretario del S.PP. – circa 770 persone di 66 anni e oltre sono vittima di truffa, rapina e furto. Se si fa riferimento solo alle denunce presentate nel 2015 le vittime in Italia sono state 276.287. Ogni 100.000 abitanti si contano tra gli anziani 417 vittime di furti, 31 vittime di truffe e 7 vittime di rapine, per un totale di 455. Nell’ambito della campagna denominata “vittime e carnefici” che abbiamo avviato in tutto il Paese – annuncia Di Giacomo – tra le iniziative a tutela delle fasce più deboli che è da sempre uno dei compiti che le forze dell’ordine assolvono con particolare attenzione, istituiremo un Osservatorio sul fenomeno per chiedere un impegno adeguato da parte del nuovo Parlamento. Intendiamo presentare, di intesa con le associazioni più rappresentative di pensionati ed anziani, una serie di proposte tra cui l’adeguamento delle attuali norme di legge particolarmente favorevoli ai “carnefici” che se la cavano al massimo con l’arresto domiciliare e non dalla parte delle vittime, con l’introduzione e quindi il riconoscimento del reato di “anzianicidio”.