“I dati del Monitoraggio settimanale negli istituti penitenziari diffusi in queste ore dal Ministero della Giustizia non consentono ulteriori sottovalutazioni: il contagio è in forte crescita sia tra il personale penitenziario che tra i detenuti sicuramente anche per effetto della nuova variante.
I focolai in atto in queste festività a Milano, Monza, Trieste, Rovigo sono la riprova che specie negli istituti del Nord la diffusione è più rapida rispetto a quelli del centro-sud”.
Lo sostiene il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria – S.PP. – Aldo Di Giacomo che aggiunge: “i dati ufficiali di fonte ministeriale purtroppo sono parziali e arrivano in ritardo rispetto alla realtà che segna un trend di contagi in forte aumento in queste festività natalizie e di fine anno destinato dunque ad avere conseguenze impattanti sulla gestione delle carceri.
Di questo passo in mancanza di misure urgenti per bloccarlo nel giro di poche settimane raggiungeremo un picco molto vicino a quello delle carceri dei Paesi sud-americani e della Thailandia dove si sono registrate sanguinose rivolte.
Sminuire o nascondere la verità – continua – può solo portare ad un’ulteriore sottovalutazione e a complicare le problematiche esistenti”.
Per Di Giacomo “non è più sufficiente condividere la nostra preoccupazione ma bisogna accelerare la somministrazione della dose booster (cosiddetta terza dose) proprio come accade fuori.
Continuiamo a mettere in guardia su ulteriori ritardi che si sommano a quelli già accumulati da mesi.
Si sta ripetendo lo stesso grave errore di sottovalutazione compiuto con l’avvio della prima fase di vaccinazione anti-Covid: non c’è alcuna corsia preferenziale per il personale penitenziario e i detenuti.
E se qualcuno pensasse che attualmente sia sufficiente il Green Pass deve ricredersi perché non è così.
La sicurezza di detenuti ed agenti si garantisce con tutta una serie di strumenti e comportamenti di rigorosa prevenzione e con un monitoraggio costante della diffusione del virus”.