Carcere di Secondigliano, è di venerdì la notizia del ritrovamento effettuato dai Poliziotti Penitenziari di ben sei micro-telefonini occultati con molta accuratezza.
Così Aldo Di Giacomo segretario generale del sindacato di Polizia Penitenziaria S.PP.: “Bravi sicuramente i colleghi nella scoperta che testimonia, ancora una volta, la professionalità e la dedizione che sempre contraddistingue la Polizia Penitenziaria.
La particolarità che abbiamo premura oggi di evidenziare è che i cellulari ritrovati presentano piccole batterie a carica solare che senza dubbio dimostrano quanto le tecnologie atte ad eludere il sistema e le norme progrediscono, divenendo sempre più all’avanguardia, mentre le risposte dello Stato a tali comportamenti criminali sempre più inefficaci nel tempo.
L’introduzione della norma che prevede una vera e propria configurazione di reato nell’ipotesi in cui si introduce o si tenti di introdurre un telefono in carcere, sebbene punisce sia chi dall’esterno cerca di introdurre il telefono sia il detenuto che lo detiene, evidentemente non basta a scoraggiare l’effettiva messa in atto di questi comportamenti criminali, rendendo necessario inasprire severamente le pene ed aumentare, nel contempo, la spesa di strumenti tecnologici volti al ritrovamento.”
Continua Di Giacomo: “Da tempo sostengo che per i criminali è una consuetudine diffusa impartire ordini con i telefonini e che le carceri siano ormai divenute luogo di ristoro sicuro.
Il tempo del buonismo deve finire: è ora che la politica, anziché continuare nello smantellamento del 41bis in sfregio e doppia beffa delle vittime e dei familiari delle vittime, dia risposte sicure in merito a tutte le disfunzioni del sistema carcerario.”