Il segretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo, oggi in visita al carcere della Dozza, ha iniziato lo sciopero della fame e si appella al Presidente della Repubblica: “sovraffollamento, carenza di personale e cattive condizioni degli ambienti provocano suicidi tra detenuti e personale di sorveglianza”
Ha fatto tappa anche a Bologna il tour di visite nelle carceri italiane del Segretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo.
Ieri ha iniziato anche lo sciopero della fame e al termine del tour raggiungerà Roma per appellarsi al Presidente della Repubblica.
Ha cominciato ieri lo sciopero della fame il Segretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria, Aldo Di Giacomo.
Una protesta che porta avanti in affiancamento alle visite nei carceri italiani.
È partito dal carcere Poggioreale di Napoli ed è approdato oggi al carcere della Dozza di Bologna. Farà poi tappa a Padova, Milano e Firenze prima di raggiungere anche Roma.
Una volta arrivato nella capitale, al Quirinale il sindacalista lancerà un appello al Presidente della Repubblica affinché il Governo e lo Stato si interessino maggiormente alla difficile situazione in cui riversano le carceri italiane tra sovraffollamento, carenza di personale e cattive condizioni degli ambienti.
Raggiunge quasi quota trenta poi il numero dei detenuti che si sono tolti la vita nelle proprie celle da inizio anno, preoccupante anche il suicidio tra gli stessi poliziotti penitenziari che subiscono aggressioni sempre più di frequente.
Lavorare soltanto sul lato psicologico della questione come suggerito dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio non è sufficiente, a detta del Segretario, perché gli agenti e tutto il personale del mondo carcerario si trovano abbandonati dalle Istituzioni e rischiano quotidianamente la loro incolumità.