Pescara. Giovani e con problemi psichiatrici sono i più fragili e vulnerabili “Due suicidi in 48 ore – a Terni, un detenuto con problemi psichiatrici, morto a causa di intossicazione per un incendio che aveva appiccato in cella e a Pescara un detenuto di 40 anni – rinnovano la forte indignazione del personale penitenziario sempre impotente di fronte a queste tragedie”.
Lo afferma il segretario generale del S.PP. (Sindacato Polizia Penitenziaria) Aldo Di Giacomo aggiungendo che sale a 26 il numero di suicidi in questi primi mesi dell’anno.
Qualcuno ha dimenticato troppo presto o volutamente “rimosso” che nello scorso anno sono state 84 le persone che si sono tolte la vita all’interno di un istituto penitenziario italiano: numero record da quando si registra il dato (dal 2000)”.
Gli ultimi suicidi di detenuti inoltre aggravano due tendenze già manifestate nel 2022: si abbassa l’età dei detenuti suicidi (la media è over 40 con numerosi over 30); sale il numero dei decessi dei detenuti con problemi psichiatrici che non dovrebbero trovarsi in carcere e che insieme ai tossicodipendenti e ai giovani stranieri sono i più fragili e vulnerabili.
Purtroppo – dice Di Giacomo – continuiamo ad ascoltare solo impegni politici e dichiarazioni di vecchi e nuovi parlamentari ed esponenti di Governo senza passare dalle parole di commozione (in qualche caso anche sincera) o generiche e di circostanza, quasi sempre le stesse, ai fatti.
Sino al punto di produrre una sorta di assuefazione e ridurre il suicidio in cella a pochi righi in pagina di cronaca locale perché non fa più notizia.
Anche gli annunci per l’istituzione di nuove strutture al posto delle Rems e dei “vecchi” Carceri psichiatrici come la costruzione di nuovi padiglioni lasciano il tempo che trovano mentre il Ministro Nordio sta pensando al recupero di vecchie caserme, idea non nuova che richiede comunque soldi e tempi non brevi di realizzazione.
Questa mattanza silenziosa deve finire con misure e azioni concreti perché lo Stato ha in carico la vita dei detenuti e ne risponde.
Si ascoltino le proposte del sindacato di polizia penitenziaria che quotidianamente si misura con l’emergenza suicidi e si metta mano alla manovra di bilancio rimediando al taglio di spesa imposto all’Amministrazione Penitenziaria e al personale come primo segnale concreto di volontà di affrontare le numerose emergenze del carcere”.