5 giugno 2021. Assegno unico per i figli al via da luglio, a chi spetta e a quanto ammonta

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Gli importi a seconda dell’Isee del beneficio introdotto al posto di bonus e detrazioni fiscali.

Chi ne ha diritto e come presentare domanda.
Unico, universale e permanente.

Così si presenta l’assegno destinato a tutte le famiglie con figli a carico fino a 21 anni di età.

Un aiuto in due tempi, con i primi sei mesi (luglio-dicembre 2021) dedicati a chi oggi non prende un centesimo di assegni familiari, ed un secondo momento (da gennaio 2022) in cui verrà maggiormente coinvolto chi già oggi ha bonus e detrazioni varie. Quindi, chi ha diritto oggi all’assegno unico?

E quanto si prende di assegno unico per i figli?

L’importo del contributo statale è legato all’Isee del nucleo familiare. Ma ci sono altri requisiti da soddisfare, tra cui avere la residenza in Italia da un certo tempo e pagare le tasse qui e non in un Paese estero. Importante precisare che bonus e detrazioni vengono assorbiti dall’assegno unico per i figli solo da gennaio 2022: gli attuali percettori hanno fino a quella data una piccola maggiorazione. Vediamo quanto si prende di assegno unico per i figli e quali sono i requisiti richiesti.

Assegno unico: la prima fase – Come detto, l’assegno unico per i figli prevede due fasi: una da luglio a dicembre 2021 e l’altra da gennaio 2022 in poi.

Nella prima fase, bonus e detrazioni restano in vigore per chi già li percepisce, cioè per i lavoratori dipendenti. A loro viene destinata una maggiorazione degli assegni familiari di:

  • 37,50 euro al mese per ogni figlio per le famiglie con uno o due figli;
  • 70 euro al mese per ogni figlio per le famiglie con tre o più figli.

Sempre in questa prima fase, la novità più importante riguarda chi finora non aveva diritto agli assegni familiari, ovvero lavoratori autonomi, percettori del reddito di cittadinanza, soggetti inattivi e lavoratori dipendenti che non avevano diritto agli assegni per motivi di reddito.

A loro spetterà il cosiddetto assegno-ponte, erogato fino alla fine del 2021 a chi ha un Isee fino a 50mila euro.

Gli importi per un Isee fino a 7mila euro sono:

  • 167,5 euro al mese per il primo e per il secondo figlio (in totale, 335 euro);
  • il 30% in più per ogni figlio dopo il terzo (in totale 653 euro al mese).

Viene riconosciuta una maggiorazione di 50 euro al mese per ciascun figlio minore con disabilità.

L’importo diminuisce con l’aumentare dell’Isee: arrivati a quota 15mila euro di indicatore economico equivalente, l’assegno unico scende a 83,5 euro per ogni figlio.

Chi ha un Isee attorno ai 40mila euro prenderà 30 euro al mese per ogni figlio.

La prestazione si azzera arrivati a quota 50mila.
Assegno unico: i requisiti – Non c’è più il vincolo del lavoro subordinato per poter percepire l’assegno unico per i figli: la prestazione viene erogata anche agli autonomi e agli inattivi ed è, inoltre, compatibile con il reddito di cittadinanza o con altri aiuti in denaro che vengono riconosciuti a favore dei figli a carico da Regioni o Comuni.

Tuttavia, per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, viene scalata dall’importo teorico spettante dell’assegno la quota relativa ai figli minori che fanno parte del nucleo familiare, calcolata in base alla scala di equivalenza.

Altri requisiti richiesti sono:

  • cittadinanza italiana, europea, oppure extraeuropea con diritto o permesso di soggiorno di lungo periodo o per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno semestrale;
  • pagare le tasse in Italia;
  • residenza e domicilio in Italia da almeno due anni, anche non continuativi;
  • avere figli a carico fino a 18 anni;
  • avere un Isee in corso di validità.

Chi ha figli tra 18 e 21 anni ha diritto ad un importo ridotto dell’assegno se il ragazzo è:

  • iscritto all’università;
  • tirocinante;
  • iscritto ad un corso professionale;
  • lavoratore a basso reddito;
  • impegnato nel servizio civile.

Assegno unico: come viene pagato l’assegno unico per i figli decorre dallo stesso mese in cui è stata presentata la domanda.

Il pagamento avviene tramite bonifico domiciliato o accredito su Iban.

I genitori che hanno l’affido condiviso dei minori possono avere l’accredito sull’Iban del 50% ciascuno.

L’importo dell’assegno non concorre alla formazione della base imponibile dell’Irpef.

Il Segretario Generale

Dott. Aldo Di Giacomo

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