La Casa Circondariale di Modena vive un momento storico particolare: da una gestione amministrativa dei vertici molto discutibile si passa a tutta una serie di eventi critici che mettono a repentaglio la sicurezza dell’intero istituto e dell’incolumità fisica dei poliziotti penitenziari.
I continui episodi di autolesionismo, ai quali devono far fronte quotidianamente i lavoratori di Polizia Penitenziaria dell’Istituto “S.Anna” stanno determinando una situazione non più sostenibile con evidenti e rilevanti situazioni di stress e di pericolo per gli agenti.
Peggio ancora si continua a convivere con una serie di problematiche di carattere sanitario dovute principalmente all’assenza di consapevolezza da parte del servizio sanitario preposto all’attività carceraria, che continua a effettuare interventi di cura non adeguati soprattutto per quei detenuti con gravi problemi di tossicodipendenza.
La situazione del Carcere di S.Anna è ormai divenuta non più sostenibile e i lavoratori della Polizia Penitenziaria ormai ogni giorno devono contrastare episodi di autolesionismo violento, non escludendo per il futuro – viste l’esperienze passate – la messa in campo di atti di agressione nei confronti di chi è preposto alla vigilanza.
Questa situazione di crisi si ripropone anche quest’anno visto che il carcere di Modena ormai viene utilizzato ciclicamente per ospitare detenuti particolarmente violenti e che vengono trasferiti da altri istituti penitenziari per ragioni di sicurezza.
A nulla sono valsi i ripetuti appelli delle Organizzazioni Sindacali affinchè fosse predisposta una organizzazione mirata dell’accoglimento anche per questi detenuti ma, soprattutto, che essi potessero essere seguiti adeguatamente dal punto di vista sanitario visto che anche per questi detenuti i problemi di tossicodipendenza sono la causa principale di atti di insofferenza soprattutto verso coloro che sono preposti alla vigilanza.
Negli ultimi giorni la situazione è peggiorata anche a causa di una serie di criticità strutturali a partire dagli impianti elettrici e idraulici e che puntualmente sono stati segnalati dagli agenti. In tal senso anche nello scorso autunno le delegazioni sindacali modenesi, nel corso di appositi incontri presso il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, avevano rappresentato i problemi esistenti e previsto tutte le inevitabili conseguenze a cui si sarebbe andati incontro nel caso in cui le rassicurazioni fornite non si fossero tradotte in fatti.
Oggi stiamo vivendo un ennesimo triste epilogo derivante dai suddetti problemi ma soprattutto da una situazione organizzativa del sistema penitenziario che è carente e determina conseguenze per la sicurezza. Per tali ultimi motivi, da almeno due anni orsono, con copiosa corrispondenza e incontri delle OO.SS. a vari livelli, sono stati chiesti l’adozione di provvedimenti volti a determinare anche un totale rinnovamento degli stessi vertici del carcere, nei cui confronti serpeggia sempre più incessantemente un forte senso di sfiducia.
Lo sconforto e il senso di abbandono dei lavoratori e delle lavoratrici del corpo di polizia penitenziaria sono i sentimenti prevalenti che esplodono in tutta la loro drammaticità quando iniziano il turno di servizio.
Per tutti questi motivi tutte le OO.SS. Rappresentative dei lavoratori del S.Anna hanno proclamato lo stato di agitazione e hanno organizzato per il giorno 6 luglio dalle ore 10,00 alle ore 12,00 un presidio di protesta davanti all’istituto penitenziario modenese.
Per i prossimi giorni sono previste ulteriori azioni di protesta e sarà formalizzata una richiesta di incontro al Prefetto di Modena e al Provveditore Regionale affinchè da parte del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria vengano avviate tutte le iniziative utili a rimuovere una situazione che non può più essere tollerata.
S.PP-Sappe-Osapp- UILPA-Sinappe-CGIL-CISL FNS- USPP- CNPP- Alsippe-