Un sit-in oggi davanti al carcere di Milano Bollate e di San Vittore con la consegna di un documento al capo del DAP Francesco Basentini in occasione della sua visita. È questa la nuova tappa del tour del Sindacato di Polizia Penitenziaria denominato “NOI LE VITTIME LORO I CARNEFICI” che si svolge da settimane in tutt’Italia. Domani si svolgerà la tappa davanti al carcere di Piacenza per “non lasciare solo” l’imprenditore piacentino Angelo Peveri e per sollecitare la riforma della legittima difesa. Il segretario generale del S.PP. Aldo Di Giacomo spiega che la manifestazione a Milano ha un significato particolare dopo i drammatici eventi accaduti solo nelle scorse settimane all’interno del carcere di Milano Bollate (sequestro di persona effettuato da due detenuti in danno di un Agente di Polizia Penitenziaria). Un carcere – sottolinea – da sempre considerato il fiore all’occhiello dell’Amministrazione Penitenziaria per tutte le attività trattamentali che in esso si svolgono a favore della popolazione detenuta, ha mostrato, invece, di essere un vero e proprio colabrodo, sia da un punto di vista della sicurezza interna, sia da un punto di vista organizzativo. Anche in questo caso come facciamo in ogni tappa del nostro tour – dice ancora Di Giacomo – denunciamo che quest’Amministrazione Penitenziaria si occupa più dei detenuti che del personale penitenziario. I Poliziotti Penitenziari sono rimasti, da soli, unico baluardo di legalità all’interno delle carceri, purtroppo sempre più soli e sempre più esposti a pericoli che vanno ben oltre i normali rischi lavorativi. Voglio ricordare che a pochi giorni dalla notizia del suicidio di un poliziotto penitenziario di Sanremo, ancora un agente in servizio nel carcere di Cuneo si è tolto la vita, mentre sentiamo parlare ancora di commissioni di studio sul grave fenomeno dei suicidi in carcere sia di detenuti che di personale. Noi continuiamo a far sentire la nostra voce, la voce di tutti coloro che ogni giorno a costo di immani sacrifici cercano di garantire la legalità all’interno delle carceri e la difesa della società. Noi siamo e saremo sempre al fianco di tutti i Poliziotti Penitenziari, VITTIME DI UN SISTEMA che tende a santificare i carnefici e non riconoscere le dovute garanzie ai propri Uomini e alle proprie Donne”. È ora di finirla con l’attuale confusione tra carnefici e vittime a vantaggio dei primi”.