Ci è stato comunicato un impegno del Dap e del Ministero della Giustizia a dare prime risposte urgenti in tempi brevi alle nostre sollecitazioni e proteste. Lo riferisce Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato polizia penitenziaria, rendendo noto di aver interrotto l’azione di protesta cominciata quattro giorni fa a Roma davanti la Camera dei Deputati. Vogliamo mettere alla prova responsabili e dirigenti dell’Amministrazione Penitenziaria e pertanto, dopo aver consultato i nostri dirigenti territoriali – afferma Di Giacomo – abbiamo deciso di sospendere il sit-in ma non certo la campagna di mobilitazione “Noi le Vittime Loro i Carnefici” che è cominciata da mesi. Del resto otto agenti della polizia penitenziaria finiti al pronto soccorso in 24 ore in Piemonte – cinque rimasti feriti nel carcere di Cuneo, perché vittime di un’aggressione, e tre ad Alessandria, intossicati mentre cercavano di spegnere il fuoco appiccato in una cella – non ci consentono di abbassare la guardia. È la riprova che l’emergenza carceri peggiora giorno dopo giorno. Per ora scegliamo la strada della concertazione senza però smobilitare. Continueremo a vigilare, come del resto facciamo quotidianamente, su tutto quanto accade nelle carceri a partire dalle condizioni di lavoro e di sicurezza del personale penitenziario. Oltre al Dap e al Ministero deve essere il Parlamento a definire quel pacchetto di provvedimenti di emergenza che abbiamo più volte richiesto per far tornare la legalità nelle carceri dove comandano i boss e capi clan con il rischio sempre più alto di radicalizzazione di islamisti potenziali terroristi come del reclutamento in cella di nuovi affiliati alla mafia nigeriana. Il Parlamento deve superare la disattenzione mostrata sinora. Il primo segnale che attendiamo – conclude – è il ripristino del servizio mensa per il personale in quegli istituti in cui è stato interrotto per mancanza di soldi.