Cittadini vicini, politica e sindacati sempre più lontani.
Da una parte il Garante Nazionale dei Detenuti Palma continua ad insistere sul sovraffollamento delle carceri e sull’esigenza di svuotare le celle sino a mettere in discussione il 41 bis che a suo dire è “una misura afflittiva inutile e dannosa” e dall’altra prosegue il tour del Sindacato di Polizia Penitenziaria (S.PP.) – Aldo Di Giacomo – in sciopero della fame per accendere l’attenzione di Parlamento e politica sull’emergenza del sistema carcerario e sulla sicurezza dei cittadini.
Dopo Napoli-Poggioreale, Campobasso e Foggia, Di Giacomo sta organizzando un sit-in davanti al Parlamento e le altre tappe del tour che lo porterà in giro per le principali città.
In questi giorni che seguono l’arrivo a casa sua di una lettera contenente due proiettili di arma da fuoco e un messaggio di minacce dirette a lui e alla sua famiglia, dalla politica l’unico messaggio di solidarietà è arrivato dalla Presidente della Commissione Giustizia della Camera Francesca Businarolo.
L’assenza della politica – commenta Di Giacomo – non mi sorprende perché la politica sta dando il peggio di sé con i giochetti sulla prescrizione.
Come non mi sorprende l’assenza degli altri sindacati che pensano solo a mantenere posizioni acquisite tra i tesserati.
“Il tentativo della politica di isolarmi, di isolare una voce che racconta quotidianamente la verità su quanto in tutte le carceri italiane – dice Di Giacomo – non può raggiungere alcun risultato perché ho sentito in queste ore la solidarietà e l’incoraggiamento del personale penitenziario, degli appartenenti a tutte le forze dell’ordine e dei cittadini”. Sono già oltre 8 mila i messaggi di solidarietà e sostegno arrivati nel giro di pochi giorni. Sono questi – evidenzia Di Giacomo – l’incoraggiamento migliore a continuare.
Se lo Stato ha ammainato bandiera bianca e delegato il controllo degli istituti penitenziari ai capi clan, noi non ci rassegniamo affatto, siamo e saremo a tutela della legalità, dell’autentica giustizia, della sicurezza dei poliziotti penitenziari e dei cittadini”.