18 marzo 2020. Di Giacomo: la Polizia Penitenziaria è al collasso, senza guanti, senza mascherine e completamente abbandonata

Attività

“La Polizia Penitenziaria è stremata. Non ce la fa più. Solo in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna dove i turni di lavoro sono anche di 20 ore consecutive, i colleghi contagiati, ad oggi, sono 30 (una cinquantina in tutta Italia) e oltre una decina i detenuti positivi.

Siamo senza mascherine e dove sono disponibili alcuni direttori impediscono di usarle per non creare allarmismo”.

La denuncia parte dal Sindacato di Polizia Penitenziaria che in una nota a firma del segretario generale Aldo Di Giacomo aggiunge: “il lavoro degli agenti continua a svolgersi senza mascherina perché i direttori lo “impongono” per evitare – dicono – di creare ulteriore allarmismo nella popolazione carceraria.

Ma la testimonianza più evidente di considerare la Polizia Penitenziaria “carne da macello” – spiega Di Giacomo  – è la circolare del  Capo del Dipartimento Dott. Francesco BASENTINI,  nella   quale,   in un passaggio, testualmente riporta “…nella prospettiva di salvaguardare l’ordine e la sicurezza pubblica collettiva, si ritiene che gli operatori di Polizia Penitenziaria in servizio presso le strutture penitenziarie, in quanto operatori pubblici essenziali, debbono continuare a prestare servizio anche nel caso in cui abbiano avuto contatti con persone contagiate o che si sospetti siano state contagiate. Evitando ogni contatto con i detenuti…”.

È ormai chiaro il tentativo di scaricare sui poliziotti penitenziari la gestione dell’emergenza sanitaria da coronavirus che si è dimostrato di non saper gestire. Sono giorni che il nostro sindacato è attivo con Prefetture, Asl e Protezione Civile al fine di consentire tamponi urgenti a tutti i colleghi entrati in contatto con persone contagiate.

È notizia di oggi (18 marzo) che l’ASL di Milano provvederà ad effettuare 50 tamponi a colleghi che sono stati in contatto con detenuti o con altri colleghi infettati su un totale di 180 tamponi nell’arco di 3 giorni.

Stiamo altresì allertando gli organi competenti in altre sette città di Italia di cui due in Lombardia in cui la situazione del contagio desta particolare interesse”.

Nonostante questa situazione allarmante – continua il segretario del S.PP. – con il sacrificio degli uomini e delle donne in divisa stiamo riuscendo ad assicurare un servizio che, come riprovano le violente rivolte dei giorni scorsi, è soprattutto un servizio ai cittadini per garantire sicurezza.

Al punto in cui siamo – afferma Di Giacomo – non possiamo avere più fiducia nell’Amministrazione Penitenziaria e ci rivolgeremo direttamente ai Prefetti ed alle ASL perché sia accertato nelle carceri il pieno rispetto delle norme di prevenzione che il Governo ha deciso e che non possono valere solo fuori dagli istituti penitenziari. Il S.PP. non farà sconti a nessuno perché si individuino le responsabilità e mette in guardia: anche nelle carceri del Sud la situazione è a limite della sopportazione e giorno per giorno diventa carica di tensioni.

Qualcuno evidentemente si illude che nelle carceri è tornata la calma, ma purtroppo non è così.

Siamo di fronte ad una situazione – aggiunge – di calma solo apparente; non appena ci saranno casi di detenuti e/o poliziotti penitenziari infetti di cui la popolazione detenuta ne verrà a conoscenza, il panico creerà situazioni catastrofiche.

Il Segretario Generale

Dott. Aldo Di Giacomo

Dott. Aldo Di Giacomo

Carissimi Colleghi, da oggi chiunque voglia parlare con il Segretario Generale S.PP. Aldo DI GIACOMO può “incontrarlo” attraverso videochiamata WhatsApp per trattare argomenti a carattere personale e/o tematiche collettive.

Per poter fissare un incontro chiamare al numero 3398085556 o inviare un messaggio WhatsApp.

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