Accogliamo con cauto ottimismo l’annuncio del Consiglio dei Ministri dell’approvazione del Decreto Legge che prevede le sanzioni per chi introduce e detiene telefoni cellulari in carcere.
Era una notizia attesa da tempo e che arriva oltre due anni dopo l’insediamento di Alfonso Bonafede a Via Arenula.
A dichiararlo è Aldo Di Giacomo, Segretario Generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria S.PP.: “in attesa di leggere il testo integrale, l’auspicio è che il Decreto abbia accolto le nostre proposte e richieste avanzate già negli anni precedenti e possa davvero contribuire ad arginare un fenomeno, quello delle comunicazioni vietate dal carcere, che rappresenta un pericolo per la società, tanto evidente quanto trascurato fino ad ora”.
Il Decreto introduce anche disposizioni per rendere più efficace l’esercizio delle attività del Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale – continua Di Giacomo – e sarà interessante vedere quali altri strumenti di intervento possa aver ricevuto un Garante che già può incontrare in maniera riservata i boss al 41-bis: unica figura in Italia a disporre di una simile facoltà.
Ci auguriamo che ora il Ministro della Giustizia – conclude il Sindacato di Polizia Penitenziaria S.PP. – porti al Consiglio dei Ministri anche altre misure urgenti per rendere più efficace e sicuro il lavoro di migliaia di agenti del Corpo di Polizia Penitenziaria, costretti a subire quotidiane aggressioni da parte di detenuti con problemi psichici che sono stati scaricati nelle carceri dopo la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e in tal senso auspichiamo l’apertura di un tavolo di confronto anche con il Ministro della Salute Roberto Speranza.