“La morte oggi nel carcere di Milano di un detenuto di 66 anni, secondo le rime notizie colpito da infarto, fa salire a quattro il numero dei morti nelle carceri (due suicidi e due decessi per cause da accertare), con una media in questo primo scorcio dell’anno di un morto al giorno: è una strage silenziosa a cui è necessario mettere fine”.
A sostenerlo è il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria – S.PP. – Aldo Di Giacomo ricordando che nel 2021 i suicidi in carcere sono stati 54 e 88 le morti per cause naturali, per un totale di 132 vittime, mentre nel 2020 i suicidi sono stati 62 con un totale di 152 decessi a cui si aggiungono alcune decine di migliaia i casi di autolesionismo e il doppio i casi di interventi di agenti penitenziari che sono riusciti a sventare con prontezza e professionalità tentativi di suicidi.
“Siamo di fronte ad una situazione che deve scuotere le coscienze di tutti, in primo luogo di chi ha responsabilità istituzionali e politiche per passare dai sentimenti di cordoglio all’iniziativa vera e propria di servizi di assistenza sanitaria e psicologica.
Gli istituti penitenziari necessitano, come abbiamo più volte chiesto ai Ministri Cartabia (Giustizia) e Speranza (Sanità) di personale medico e paramedico e di ambulatori attrezzati in primo luogo per le prime cure.
Uno Stato che non riesce a garantire la sicurezza della vita dei detenuti testimonia di aver rinunciato ai suoi doveri civici.
L’incapacità – continua Di Giacomo – è ancora più irresponsabile in questa nuova fase di diffusione della pandemia con oltre un migliaio tra agenti e detenuti positivi solo nell’ultima settimana.
Una realtà che segna un trend di contagi in forte aumento in queste festività destinato dunque ad avere conseguenze impattanti e ad aggravare la situazione già di eccezionale emergenza della gestione delle carceri.
Sminuire o nascondere la verità – aggiunge – può solo portare ad un’ulteriore sottovalutazione e a complicare le problematiche esistenti per la salute della popolazione carceraria e di chi lavora.