“Il suicidio oggi nel carcere di Brindisi di un detenuto extracomunitario fa salire a otto i morti negli istituti penitenziari italiani tra i detenuti, di cui 4 per suicidi.
Quello che abbiamo definito l’“anno horribilis” delle carceri in soli 12 giorni si presenta ancora più orribile”.
A sostenerlo è il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria – S.PP. – Aldo Di Giacomo ricordando che nel 2021 i suicidi in carcere sono stati 54 e 88 le morti per cause naturali, per un totale di 132 vittime, mentre nel 2020 i suicidi sono stati 62 con un totale di 152 decessi a cui si aggiungono alcune decine di migliaia i casi di autolesionismo e il doppio i casi di interventi di agenti penitenziari che sono riusciti a sventare con prontezza e professionalità tentativi di suicidi.
“Solo qualche giorno fa commentando il nuovo suicidio abbiamo parlato di strage silenziosa ma nessuno avrebbe potuto prevedere che siamo ancora oltre e che non ci sono più termini per definire l’emergenza del sistema.
Gli istituti penitenziari necessitano, come abbiamo più volte chiesto ai Ministri Cartabia (Giustizia) e Speranza (Sanità) di personale medico e paramedico e di ambulatori attrezzati in primo luogo per le prime cure.
Uno Stato che non riesce a garantire la sicurezza della vita dei detenuti testimonia di aver rinunciato ai suoi doveri civici.
L’incapacità – continua Di Giacomo – è ancora più irresponsabile in questa nuova fase di diffusione della pandemia con oltre un migliaio tra agenti e detenuti positivi solo nell’ultima settimana.
Una realtà che segna un trend di contagi in forte aumento in queste festività destinato dunque ad avere conseguenze impattanti e ad aggravare la situazione già di eccezionale emergenza della gestione delle carceri.
Sminuire o nascondere la verità – aggiunge – può solo portare ad un’ulteriore sottovalutazione e a complicare le problematiche esistenti per la salute della popolazione carceraria e di chi lavora.