l suicidio del detenuto nel carcere di Castrovillari è il 17esimo dall’inizio dell’anno per un totale di 35 morti.
Siamo alla triste media di un morto ogni due giorni e di un suicidio ogni 4,4 giorni.
Una “strage silenziosa di Stato” che perdura negli anni – nel 2021 i suicidi sono stati 54 con 132 morti in totale e nel 2020 61 suicidi con 152 morti – e ci allarma.
A sostenerlo è il segretario generale del S.PP. – Sindacato Polizia Penitenziaria – Aldo Di Giacomo per il quale la situazione è sfuggita completamente al controllo e ad ogni azione di prevenzione dell’Amministrazione Penitenziaria; ai suicidi si aggiungono alcune decine di migliaia i casi di autolesionismo e almeno il doppio di casi di interventi di agenti penitenziari che sono riusciti a sventare con prontezza e professionalità tentativi di suicidi.
A risolvere questa emergenza sociale e civile – dice Di Giacomo – non può essere certo la sentenza della Corte d’Appello del Tribunale di L’Aquila che ha condannato per omessa vigilanza il Ministero di Grazia e Giustizia e quindi il carcere al risarcimento del danno in favore della famiglia di un giovane che nel 2011 si impiccò nella propria cella del carcere di Castrogno.
Gli istituti penitenziari necessitano, come abbiamo più volte chiesto ai Ministri Cartabia (Giustizia) e Speranza (Sanità) di personale medico e paramedico e di ambulatori attrezzati in primo luogo per le prime cure.
Uno Stato che non riesce a garantire la sicurezza della vita dei detenuti affidati in custodia per scontare pene giudiziarie testimonia di aver rinunciato ai suoi doveri civici.
Per questo – continua Di Giacomo – una sentenza della magistratura che condanna il Ministero non risolve nulla se non si dà attuazione ad un piano organico di intervento e di assistenza psicologica ai detenuti.