Nelle carceri del Lazio più 50% di infetti in 3 giorni. “Nel giro di soli tre giorni i casi di Covid nelle carceri italiane hanno segnato un incremento di circa il 30%, passando – secondo i dati del periodico monitoraggio del Ministero – da 1066 del 15 marzo scorso a 1357 di oggi 18 marzo. Siamo di fronte ad una chiara ed allarmante ripresa della diffusione del contagio”.
A riferirlo è il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria – S.PP. – Aldo Di Giacomo aggiungendo che “circa il 40% dei focolai Covid sono negli istituti laziali (536 positivi) con un picco di 229 casi a Rebibbia (più 53 nella sezione femminile) e 101 a Rieti, mentre in Emilia-Marche sono 130, in Sicilia 100, 91 in Puglia-Basilicata, 87 in Sardegna come in Toscana-Umbria.
A questi dati di fonte ufficiale vanno aggiunti 12 detenuti ricoverati in strutture Covid e 1281 agenti e personale penitenziario positivi (al 15 marzo erano 1180). Non resta – aggiunge Di Giacomo – che rialzare il livello di guardia evidentemente abbassato dopo le prime due ondate di diffusione della pandemia con evidenti situazioni di riduzione dei livelli di prevenzione.
Questo significa massimo rigore nel controllo degli ingressi dall’esterno senza limitarsi alla misurazione della temperatura e al semplice uso di mascherina.
Non dimentichiamo che in carcere è sempre più difficile procedere con misure di isolamento dei positivi a causa dei noti problemi strutturali.
Piuttosto il dato di detenuti positivi in Lombardia (38) che nella prima ondata di pandemia faceva segnare centinaia di casi – afferma il segretario del S.PP. – prova che è possibile fare una seria prevenzione. Sollecitiamo pertanto i Ministri Cartabia e Speranza ad occuparsene seriamente”.