Nelle carceri italiane, ilo sovraffollamento oggi ha raggiunto il limite massimo del 127% dei posti a disposizione. 28 sono i detenuti che si sono suicidati dietro le sbarre dall’inizio dell’anno, mentre ogni settimana si registrano circa 40 aggressioni ai danni degli agenti penitenziari.
Servono politiche che facciano di più, serve prendere in mano la situazione una volta per tutte, e sul serio: è con questo obiettivo che il segretario generale del Sindacato Nazionale di Polizia Penitenziaria SPP sta attraversando le carceri italiane facendo lo sciopero della fame e raccontando di come sia impossibile, la vita al di là di quei cancelli.
Il governo, nelle ultime ore, ha provato a mettere sul piatto qualche novità: cinque milioni di euro per combattere i suicidi nei penitenziari, fondo raddoppiato rispetto a quanto era a disposizione finora.
E poi il progetto di intavolare trattative con gli stati nordafricani per far scontare la pena ai detenuti stranieri nei loro paesi d’origine.
Pensando che i detenuti originari del Marocco sono circa 3,600, quelli tunisini più o meno 1,800, la cosa potrebbe avere un senso.
Ma per il sindacato è fumo negli occhi, una proposta irrealizzabile.