E’ mai possibile che nessuno si indigni di fronte al fatto che i genitori della bambina siciliana fatta prostituire e i due uomini che l’hanno violentata sono finiti in carcere ma solo agli arresti domiciliari? E’ l’interrogativo del Segretario Generale del S.PP. (Sindacato Polizia Penitenziaria) Aldo Di Giacomo per il quale siamo di fronte ad un delitto infame che non richiede alcuna clemenza nei confronti dei responsabili. In troppi casi si adottano provvedimenti giudiziari che non rispondono alla domanda di un Paese democratico e civile di fare vera giustizia. E per restare alla vittima aggiunge Di Giacomo non si sottovaluti che la bambina affidata ad una casa famiglia, non potrà essere data in adozione in tempi ragionevoli. Ci vogliono anni di procedimenti giudiziari e di complesso iter burocratico prima che per la giovanissima vittima di violenza possa scattare il via libera all’adozione.
Non esistono più giustificazioni in merito c’è bisogno di superare quei ritardi, che frustrano le coppie e danno una sensazione di sconforto a chi generosamente sceglie di accettare nella propria famiglia un figlio adottivo. Ci sono decine di migliaia di minori in istituti italiani, lontani dalle famiglie per le più svariate motivazioni che aspettano senza perdere la speranza che un giorno arrivino una mamma ed un papà ad accoglierlo. Per spiegare la campagna chi è la vittima e chi è il carnefice Di Giacomo mercoledì 21 prossimo in mattinata terrà una conferenza stampa davanti all’ingresso del carcere dell’Ucciardone a Palermo